Abd al-Rahman I (731-788) fu emiro della Spagna islamica dal 756-788. Conosciuto come "L'immigrato", stabilì la tradizione della dinastia Omayyade nella penisola iberica.
Nato vicino a Damasco, Siria, Abd al-Rahman I era il figlio del principe omayyade Hisham ibn Muawiya e una concubina dal nome berbero Rah.
Nel 750 fu uno dei pochi membri della famiglia Omayyade che riuscì a sfuggire alla macellazione perpetuata dagli Abbasidi e, quindi, visto che la discendenza degli Omayyadi si era estinta in Oriente, inizio il Suo cammino verso il mondo occidentale islamico dove stabilì la base del Suo potere.
Accompagnato dal suo liberto Badr, viaggiò in tutto il Nord Africa guadagnando rifugio tra la tribù di Sua madre, berbera del Marocco. Utilizzando questa base, invitò Badr in Spagna per preparare il terreno per le sue ascesa politica.
Il 14 agosto, 755, Abd al-Rahman sbarcò a Almugnecar in Spagna e fu presto riconosciuto come capo dai vari insediamenti di immigrati siriani, ancora fedeli agli Omayyadi. Infine, dopo aver sconfitto l'ultimo governatore della Spagna islamica, Yusuf al-Fihri, entrò nella capitale, Cordova, il 15 maggio, 756, dove fu proclamato emiro nella moschea principale.
La notizia del trionfo di Abd al-Rahman si diffuse rapidamente in tutto il mondo islamico, seminando il terrore nei cuori degli Abbasidi rivali ed allietando le migliaia di sostenitori degli Omayyadi, che presto accorsero in Spagna.
Molte delle relazioni del principe e degli esponenti l'aristocrazia siriana che erano stati allontanati dal potere in Oriente diventarono la nuova crema dell'alta società di Cordova.
Durante il suo regno di 32 anni Abd al-Rahman ha dovuto affrontare numerose rivolte, molte delle quali sostenute dagli abbasidi. Una delle più gravi fu la rivolta del mondo arabo yemenita al-Ala ibn Mugith, che Abd al-Rahman fece decapitare. Dal 768-776 l'emiro fronteggiò una rivolta ancora più grave guidata dal capo berbero Shakya. Più tardi, una coalizione di capi arabi invitarono Carlo Magno in aiuto contro il capo Omayyade.
Il re dei Franchi invano assediò Saragozza nel 778, che resistette anche, grazie alla popolazione Cristiana che preferiva la libertà degli Omayyadi al potere carolingio. Gran parte dell'esercito carolingio fu spazzato via al Passo di Roncisvalle da un agguato al ritorno in Francia, un episodio raccontato nella Chanson de Roland.
Attraverso la sua politica di attrarre gruppi di interesse contrapposti e affrontare severamente le ribellioni, Abd al-Rahman raggiunse un minimo di stabilità politica. Perfezionò l'organizzazione amministrativa gestita dai Siriani già introdotta all'inizio del secolo e consolidò il governo centralizzato di Cordova, che entro la fine del suo regno cominciò a somigliare a una grande capitale.
Biondo, abitualmente vestito di bianco e cieco da un occhio, fu abile nell'oratoria e nella poesia nonchè nelle arti militari.
Il 30 settembre 788, Abd al-Rahman I morì a Cordova dove aveva dato inizio alla costruzione della grande Moschea terminata nel X secolo.
L'eredità Omayyade rimase viva in
occidente, dove segretamente dal mondo cristiano che ne perseguitava
i Suoi membri continuò la Sua opera pacifica sino ai tempi moderni.